DICONO DI NOI
"Ideale per qualsiasi esigenza"
Il territorio nei dintorni del Castello di Septe si presta ad un turismo storico, naturalistico ed enogastronomico. Una perfetta fusione di natura, storia ed arte, in cui si ritrovano le testimonianze di una storia millenaria che ha lasciato le proprie tracce in antichi borghi, chiese, abbazie ed eremi.
Grazie alla sua straordinaria posizione, il Castello di Septe riesce a soddisfare i gusti più disparati e ad accogliere gli amanti del mare, della montagna, delle città d’arte, delle mille sagre, del buon vino e della buona tavola.
LANCIANO
Lanciano è posta sulle colline della Valle del Sangro e ha origini molto antiche: i reperti archeologici risalgono al Neolitico e gli scavi più recenti hanno portato alla luce i resti della “Anxanum”, una grande struttura abitativa datata XII sec. a.C., fra le più antiche d'Abruzzo, citata come stazione romana persino da Giulio Cesare.
Il massimo splendore di Lanciano è raggiunto tra il XII e il XV secolo grazie allo sviluppo delle "Nundinae" romane, fiere che si tenevano nei primi mesi dell'anno sul Colle della Selva dove sorgeva il Tempio dedicato ad Apollo e che raggiunsero il loro massimo splendore nel periodo medioevale, quando i mercanti che vi partecipavano giungevano da tutto il mondo e molto frequenti erano gli scambi con Venezia e con Ragusa.
I primi segni di crisi incominciarono proprio nel periodo di massimo sviluppo della città a causa delle lotte tra Francesi e Spagnoli che minarono lo sviluppo di Lanciano. Per questo motivo Ferdinando di Aragona, nel 1515, stabilì con un editto che a Lanciano i mercanti di qualsiasi provenienza o religione avrebbero goduto di ampia protezione e sarebbero stati "salvi e sicuri" per tutto il periodo delle fiere, durante le quali veniva eletto un Mastrogiurato che provvedeva a far rispettare la "Pace di Fiera".
Ma nel ‘600 Filippo III privò i mercanti di questo privilegio e provocò una graduale decadenza della città.
Con il XVII secolo, Lanciano, diventò feudo del duca Alessandro Pallavicino e poi, in un secondo tempo, del marchese d'Avalos del Vasto.
Fu nel Novecento che Lanciano si ingrandì e partecipò alla Seconda Guerra Mondiale.
Oggi Lanciano è un noto centro fieristico riconosciuto a livello nazionale e internazionale ed è nota anche per essere la città del primo Miracolo Eucaristico riconosciuto dalla Chiesa, miracolo avvenuto nel VII secolo.
GUARDIAGRELE
Nonostante i cospicui ritrovamenti risalenti ad epoca preistorica ( contrade Caprafico e Comino), preromana e romana ( località Grele e Santa Lucia), le origini di Guardiagrele rimangono avvolte da un alone di mistero. È probabile che, in seguito alle devastazioni operate dalle orde barbariche, vi si insediasse una consorteria longobarda con l'intento di sfruttare le potenzialità strategiche del sito.
In seguito il borgo conobbe illustri signorie: fra gli altri, i Palearia, gli Orsini e da ultimo i Caracciolo di San Buono, che si alternarono alla sua guida fino al 1747. I bombardamenti del 1944 e il recente terremoto della Val di Sangro ( 1984) hanno minato l'integrità del patrimonio architettonico del centro storico, che può comunque ancora vantare la chiesa di S. Francesco, con portale trecentesco, quella di San Nicola, con interno barocco, e soprattutto la collegiata di Santa Maria Maggiore, con esterno di forme gotiche ed interno barocco. Poco lontano dal centro, in una grotta-sacrario, è conservata la tomba di Andrea Bafile, eroe della seconda guerra mondiale.
VASTO
Vasto, in età romana, si chiamava Histonium. La città nel corso della storia fu saccheggiata da molti, tra i quali prima i Longobardi, poi i Franchi, guidati, nell’ 802, da Pipino il Breve.
In epoca fascista il nome della città venne mutato in Istonio con un evidente richiamo al nome latino. Era una prassi fascista quella di attribuire nomi latini a città e monumenti, vista la tendenza storicista e nazionalista del regime. Solo nel 1944 la città riacquistò il nome di Vasto.
I monumenti notevoli in città sono la statua a Gabriel Dante Rossetti, poeta e pittore patriota esule, il Castello Cadorlesco, il Castello Aragonese, la torre di Bassano e la Cattedrale di San Giuseppe, per citarne solo alcuni.
Vasto è anche una graziosa stazione marittima, adatta per un soggiorno estivo: una località tranquilla per una vacanza all'insegna del relax, ma anche del divertimento.
SAN SALVO
San Salvo ( Sandë Salvë in dialetto salvanese), è situato in prossimità della costa adriatica. Nel marzo 2007 il comune è stato insignito del titolo di Città dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
La zona di San Salvo è abitata fin dalla Preistoria, come provano alcuni rinvenimenti effettuati nella zona del Trigno ed in Piazza San Vitale.
San Salvo è un nome medievale, probabilmente del IX-X secolo, ma si ipotizza che in età romana la zona di San Salvo ospitasse “La mitica città di Buca". L’estensione della città romana equivaleva almeno a quattro volte quella dell’abitato medievale, l’attuale corso Garibaldi ricalca, in linea di massima, il tracciato dell’antico decumano. La città romana scendeva gradatamente, senza intoppi, fino e oltre l’attuale "Fontana Vecchia", dove forse sorgevano le terme. Proprio di età romana sono alcune pavimentazioni con mosaici e marmi e i resti di un acquedotto.
La Città Medioevale era quattro volte più piccola della Città Romana. L'abitato si formò intorno al “Monasterium Sancti Salvi” ed era racchiuso dalle mura della ormai mitica "Porta della Terra". Lo Sviluppo Iniziò fra l'XI e il XII secolo grazie all'influenza dell'Ordine dei Benedettini.
Tra la fine di ottobre e i primi del novembre 1943 la valle del Trigno fu teatro di importanti operazioni belliche, sulla linea San Salvo-Isernia si attestarono da una parte le truppe alleate avanzanti dalla Puglia e dall’Italia meridionale e dall’altra quelle tedesche in ritirata verso il Sangro e il nord della penisola. Su di essa passava la cosiddetta "Linea Barbara", linea di difesa bellica tracciata dalla Wehrmacht che attraversava l'Italia da est a ovest in parallelo alla "Linea Gustav".
Il paese ha conosciuto, nella seconda metà del Novecento, una consistente crescita economica e demografica dovuta all'insediamento di alcune importanti industrie sul territorio ( S.I.V. e Magneti Marelli) e allo sviluppo del turismo balneare nella frazione costiera di San Salvo Marina.
SAN SALVO MARINA
San Salvo Marina è una frazione di San Salvo.
L'abitato si sviluppa tra la Strada statale 16 Adriatica ed il mare ed è raggiungibile dallo svincolo autostradale di Vasto Sud-San Salvo dell'Autostrada Adriatica, dalla Strada Statale 650 di Fondo Valle Trigno e dalla Stazione di Vasto-San Salvo.
San Salvo Marina è un centro turistico-balneare del tratto sud della costa della provincia di Chieti, che da diversi anni detiene il prestigioso riconoscimento “Bandiera Blu d’Europa”.
Monumenti e luoghi d'interesse:
CHIETI
Chieti è una delle città più antiche d'Italia, le sue origini risalgono ai Greci. Lo stesso geografo Strabene del I secolo avanti Cristo la fa discendere dagli Arcadi della Grecia che le diedero appunto il nome di Tegeate in ricordo della città di Tegea.
Ma se le origini non sono ben chiare ci sono numerosi resti archeologici venuti alla luce durante scavi recenti e remoti che confermano l'opinione di coloro che la fanno risalire a molti secoli avanti Cristo ad opera dei Marrucini, tribù di cui si ha notizia storica soltanto quando, insieme a quella dei Alarsi, dei Peligni e dei Frentani fu sottomessa dai Romani per aver indiretta mente partecipato alla lega sannitica contro Roma.
Dell'antica Teate le fonti storione ci dicono che partecipò con i Romani alla guerra contro Pirro, alla guerra nella Gallia, alle guerre puniche ed a quella di Macedonia.
Nel periodo dell'Impero Romano la città di Teate raggiunge eccezionale splendore e si arricchisce di monumenti ( il Teatro, le Terme ecc.) di cui sono venuti alla luce i resti. Coll'avvento del Cristianesimo la nobile Teate accoglie non senza contrasti la nuova realtà basata sul verbo di Cristo e vi si adegua.
Nel IV secolo è il Vescovo e Santo, Giustino, che solidifica e organizza la Chiesa Teatina.
Della città si ha notizia nel Medioevo come di una città nel pieno godimento dei suoi diritti civili. Nell'801 fu distrutta da Pipino figlio di Carlomagno, ma, risorta dalle sue rovine, tornò a risplendere. Intorno al 1000 i Normanni ne fecero uno dei loro centri più importanti e più tardi ancora, nei secoli XIII, XIV e XV gli Aragonesi e gli Angioini la riportarono al suo maggiore splendore. Chieti fu infatti, elevata a capitale dell'Abruzzo Citra.
Alfonso V d'Aragona la predilesse tanto da farla sede del Vicerè. Nel '500 fu elevata al rango di città metropolitana e fatta sede dell'Arcivescovado retto da quel Giovanni Pietro Carata che sarà poi Papa Paolo IV. Dopo una vita caratterizzata da una preminente influenza ecclesiastica, nel secolo XVIII Carlo III di Borbone le riconferma la sua particolare predilezione finché, dopo aver manifestato la sua opposizione, a volte larvata, a volte manifesta ai Francesi, e la sua fedeltà ai Borboni, non insensibile al .grido di libertà proveniente da tutta Italia, partecipa con i suoi figli migliori alla lotta per l'indipendenza.
Nel 1860 Vittorio Emanuele II fu accolto in città con grandi onori e portato in trionfo.
FOSSACESIA
Fossacesia si trova su un'altura della fascia litoranea alla sinistra della foce del fiume Sangro, a circa 2 km dalla costa. Il territorio del comune, intensamente coltivato, si estende per 30,08 km², dalla costa, lungo la piana del fiume Sangro, salendo in collina in direzione di Lanciano.
La frazione di Fossacesia Marina, invece, si sviluppa lungo la costa, protetta dalla piccola baia chiamata "Golfo di Venere". Le spiagge sono costituite, per la quasi totalità, da ciottoli bianchi. A sud, verso la foce del Sangro, la costa si fa più bassa e, per piccoli tratti, vi si trovano anche dune di sabbia.
A nord si trova il litorale roccioso di Punta Cavalluccio, punteggiato dai caratteristici trabocchi, le antiche strutture per la pesca protese sul mare.
LUOGHI D'INTERESSE
La Fonte di Venere, fontana di origine romana ancora esistente sotto il muraglione dell'Abbazia di San Giovanni in Venere, dove secondo una tradizione paganeggiante sussistente fino alla metà del 1900, le donne desiderose di concepire un figlio si recavano ad attingere l'acqua. Oggi la fonte è in uno stato di estremo degrado.
Il lavatoio. È composto di due vasche rettangolari in pietra contigue, di cui una più corta della prima. Attualmente la vasca più piccola non è visibile direttamente dalla strada perché chiusa da una struttura di mattoni e cemento ed accessibile da una scala.
La chiesa di San Donato, costruita nel 1905, ricostruita in seguito ai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
La chiesa di Santa Maria delle Grotte. La chiesa fu costruita nella seconda metà del duecento con strutture gotico-cistercensi. L'interno è decorato da affreschi di stile francese del periodo della fondazione della chiesa, i restanti, di stile toscano-tardo giotteschi sono del XIV e XV secolo.
La chiesa di San Silvestro, fondata a Villa Scorciosa nell'XI secolo. Il 29 agosto 2009 è stata riconsacrata e riaperta al pubblico. La facciata principale è romanica. Sopra il portale vi è un arco a sesto acuto. Sopra ancora vi è una finestrella ad oblò. All'angolo a destra della facciata, sul tetto, vi è il campanile a vela.
Il palazzo nobiliare Contini (1770).
Il palazzo nobiliare Mayer (metà Ottocento).
Il casino Mayer sito sulla strada che da Fossacesia porta all'Abbazia di San Giovanni in Venere.
Il Palazzo del Comune, edificato nel 1882.
I trabocchi, strutture su palafitte in legno disseminate lungo il litorale, per questo detto "costa dei trabocchi".
PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA
Un Parco tutto di montagna, la Montagna Madre d’Abruzzo nella parte più impervia e selvaggia dell'Appennino Centrale, la Montagna “Sacra”, perché pervasa da una sacralità monumentale che da sempre ispira profonda religiosità e per questo tanto cara al Papa Celestino V e agli eremiti.
Il Parco del Lupo, dell'Orso, dei vasti pianori d'alta quota e dei canyons selvaggi e imponenti, ma anche il Parco degli Eremi, delle Abbazie, delle capanne in pietra a secco, dei meravigliosi centri storici dei Comuni che ne fanno parte.
Un Parco che vi aspetta con tutto il calore, la gentilezza e l'ospitalità proprie dell'Abruzzo forte e gentile.
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